Nel 1885, Ebbinghaus condusse una serie di esperimenti su se stesso per esplorare come le persone dimenticano le informazioni nel tempo.

L’esperimento

Lo psicologo creò un elenco di “nonsense syllables” (sequenze prive di significato, ad esempio “WID” o “ZOF”) e misurò la sua capacità di ricordare queste sequenze nel corso del tempo.

I risultati degli esperimenti portarono alla formulazione della “curva dell’oblio”, che rappresenta la velocità con cui dimentichiamo le informazioni nel tempo.

La curva dell'oblio

La curva dell’oblio mostra che si tende a dimenticare dopo le prime ore o giorni successive all’apprendimento di nuove informazioni. Tuttavia, una volta superato questo periodo critico, la curva diventa più piatta, indicando che il tasso di oblio diminuisce e le informazioni persistono a lungo termine.

Conclusioni

Gli studi di Ebbinghaus hanno anche evidenziato l’importanza della ripetizione e della pratica nel migliorare la ritenzione delle informazioni. Ha introdotto il concetto di “ripetizione spaziata” (spaced repetition), che suggerisce che distribuire gli sforzi di apprendimento su un periodo di tempo più lungo può migliorare la memoria a lungo termine.