Sensazioni 🔊

La sensazione può essere definita come l’impressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una data intensità dello stimolo fisico.

Quotidianamente siamo circondati da molteplici stimoli (visivi, acustici, olfattivi, ecc…) come melodie, odori, immagini. Captiamo questi stimoli ambientali con gli organi di senso, ma anche per mezzo di vibrazioni, pressione, dolore. Le sensazioni e le emozioni ci permettono di attribuire un significato a questi stimoli. Luce è lo stimolo della visione, suono lo stimolo dell’udito…

La sensazione è l’effetto immediato del contatto tra i recettori sensoriali e uno stimolo fisico o chimico proveniente dall’esterno o dall’interno e dotato di intensità sufficiente a suscitare una risposta.

La realtà esterna non può essere colta nella sua totalità, inoltre esiste una variabilità tra specie (specie-specifiche come per esempio il riconoscimento dei colori)

Stimoli

Uno stimolo è qualsiasi sorgente di energia che provoca una risposta a livello sensoriale.

Distinguiamo:

  • Stimolo distale ➨ energia di stimolazione proveniente dall’esterno che arriva al recettore sensoriale, la presenza fisica dell’oggetto.
  • Stimolo prossimale ➨ stimolo da cui non dobbiamo ricavare informazioni per arrivare allo stimolo distale (es. mela rotonda, con picciolo…

Soglia assoluta

La soglia assoluta è la quantità minima di energia che uno stimolo deve possedere per essere rilevata.

Indica il confine (valore liminare) tra gli stimoli che riusciamo a cogliere (stimoli sovraliminali) e stimoli che pur presenti non riusciamo a cogliere (stimoli infraliminari) con i nostri organi di senso.

Soglia differenziale

La soglia differenziale è la quantità minima di cambiamento nell’intensità di uno stimolo necessaria per avvertire la differenza con uno stimolo di confronto.

E’ detta anche Differenza appena percepibile, cioè il punto in cui due stimoli sono riconosciuti come differenti.

Legge di Weber-Fechner

Dai suoi studi sulla sensibilità tattile Weber scopre che l’incremento di stimolazione richiesto per percepire la soglia differenziale è proporzionale all’intensità dello stimolo ➨ la variazione di uno stimolo è percepita in misura minore quando l’intensità di partenza è elevata. In una stanza silenziosa sarò più disturbato dallo squillo del cellulare, rispetto ad una stanza maggiormente rumorosa.

Fechner osserva che incrementi uguali appaiono più piccoli se cambia lo sfondo di riferimento. Se accendiamo una candela in una stanza buia, per poi accenderne altre, notiamo la differenza di luminosità buio/luce solo alla prima candela, poi non più.


Psicofisica 🍗

Fondato da Fechner: La psicofisica è un sotto-campo della psicologia che affronta la relazione tra stimoli fisici e risposte soggettive, o percezioni.

Mette in relazione l’intensità dello stimolo fisico (misurato in apposite scale) con l’intensità dell’esperienza sensoriale (misurata con categorie psicologiche).

Cogliamo i segnali attraverso 2 fattori:

  1. Sensibilità individuale nel discriminare gli stimoli
  2. Criterio soggettivo di decisione (gambler vs. conservative)

Adattamento sensoriale

La mamma che ha cucinato il pollo fritto, sente l’odore di pollo nella casa?

Per adattamento sensoriale si intende l’aggiustamento delle capacità sensoriali dono un’esposizione prolungata ad uno stimolo. I recettori sensoriali rispondono meno ad uno stimolo che non cambia nel tempo e sono più sensibili a rilevare cambiamenti nell’intensità della stimolazione.


Dalla sensazione alla percezione 🔁

La sensazione si “trasduce” a livello recettivo in impulso neuronale. Ciò che conosciamo è la realtà fenomenica, che non coincide con la realtà così com’èRealtà fisica ≠ Realtà percepita. Certe volte possiamo captare uno stimolo che non compare a livello percettivo, come è possibile vedere quello che non esiste nella realtà.

  1. Il cervello elabora l’esperienza sensoriale nelle diverse aree corticali, determinando diverse sensazioni.
  2. A livello più profondo l’informazione si combina con altre informazioni per creare le percezioni.

La sensazione, intesa come processo passivo di traduzione in attività celebrali di eventi fisici, lavora in parallelo con il processo di elaborazione dello stimolo che coincide con la percezione.

Catena psicofisica

La realtà percepita è frutto della catena psicofisica.

Percezione 👁️

Processo di individuazione di oggetti ed eventi presenti nell’ambiente volto a dare un loro “significato”.

Realtà fisica e percettiva non coincidono (critica al realismo ingenuo)

Errori percettivi

  • Errore dello stimolo ➨ in determinati casi descriviamo quello che si percepisce quello che si sa e non quello che si vede.
  • Errore dell’esperienza ➨ attribuiamo alla realtà fisica attributi che appartengono alla percezione. Quando percepiamo l’acqua più calda dopo averla messa sotto un getto di acqua fredda.

Processi di elaborazione delle informazioni

  1. Elaborazione bottom-up: elaborazione parte dal basso, ovvero dai processi sensoriali e procede verso l’alto fino ad una percezione globale. Alla base degli approcci teorici sulle Gestalt.

  2. Elaborazione top-down: conoscenza pregressa viene utilizzata per organizzare rapidamente gli elementi in un insieme dotato di significato; processo attivo e costruttivo influenzato da emozioni, motivazioni e aspettative del soggetto. Alla base di approcci teorici connessi al Cognitivismo e al Costruttivismo

L’organizzazione percettiva

La percezione ci permette di segmentare il flusso visivo e organizzarlo in unità dotate di significato. Per percepire il mondo, una parte del campo visivo deve essere distinta e separata dal resto per effetto di un attributo.

La percezione è un processo primario e immediato risultante dall’organizzazione delle forze che si creano tra le diverse componenti di uno stimolo.

Leggi di organizzazione figurale

Vige il principio di “buona forma” secondo cui i dati sensoriali sono organizzati a livello percettivo nella forma più semplice a livello percettivo nella forma più semplice e lineare possibile.

Alla base vi stanno alcune leggi di organizzazione figurale che organizzano i dati sensoriali.

Queste leggi sono principi innati e risentono poco dell’esperienza. A parità di altre condizioni, vengono previlegiati insiemi di stimoli caratterizzati da semplicità, simmetria e regolarità.

Costanze percettive

Nella relazione tra oggetti e mondo esterno si verifica il fenomeno della costanza percettiva. La grandezza dell’immagine retinica è inversamente proporzionale alla distanza dell’immagine dall’occhio.

Costanza di grandezza

Noi teniamo conto sia delle informazioni retiniche sia delle informazioni presenti nell’ambiente relative alla distanza dell’oggetto da noi.

Oggetti vengono percepiti dalla loro dimensione considerando i punti di riferimento presenti nello psazio percettivo che vengono tradotti in una scala costante della distanza. La percezione dell’oggetto è una proprietà del campo percettivo.

Costanza della forma

La forma percepita di un soggetto rimane la stessa anche se cambia la sua immagine retinica.

Costanza di luminosità

La luminosità percepita di un oggetto rimane la stessa anche se cambia il tipo di luce emessa.

Percezione della profondità

Pur avendo a disposizione solo l’immagine retinica come riusciamo a vivere in uno spazio 3D?

E’ la capacità di vedere lo spazio tridimensionale e valutare correttamente le distanze. E’ una capacità in parte innata e in parte appresa. Si sviluppa nelle prime 2 settimane di vita.

Intervengono alcuni indizi (di profondità) che ci permettono di avere il senso della profondità:

  1. Indici binoculari
  2. Indici monoculari

L’elemento più importante della percezione della profondità è la disparità retinica, ovvero la differenza di visuale tra un occhio e l’altro.

Grandezza relativa

Lo stesso oggetto rimpicciolito è percepito come più distante.

Posizione rispetto all’orizzonte

Gli oggetti vicino a orizzonte sono percepiti come più distanti.

Interposizione

Se un oggetto ne copre parzialmente un altro, verrà percepito come più vicino.

Illusione della Luna

Ci fa comprendere come gli indizi pittorici convergono nell’esperienza quotidiana. La luna appare più grande quando è bassa nel cielo ad esempio quando è vicina all’orizzonte ipotesi della distanza apparente

Ipotesi della distanza apparente

Quando la luna è in alto nel cielo ci sono pochi indizi di profondità. Quando è all’orizzonte si trova dietro altri oggetti che forniscono indizi di profondità e quindi determinano la percezione della luna come molto grande. Inoltre se due oggetti sono percepiti di uguale grandezza, quello più distante è percepito come più grande (invarianza grandezza/distanza o legge di Emmert).

Apprendimento percettivo