Secondo Collins e Quillian (1969) per manipolare e utilizzare le informazioni è necessario categorizzarle, cioè semplificarle sotto forma di concetto. Quindi il pensiero permette di formare categorie schematiche legate a contesti e situazioni specifiche. Ciò permette di selezionare e organizzare il flusso dell’esperienza in modo da gestire l’enorme mole di dati.

  • La categorizzazione avviene in funzione di somiglianze e differenze.
  • E’ un processo dinamico, l’organizzazione non è definita (o situata).
flowchart TD

IC[Inclusione in classe] --> RT[Relazioni tassonomice]
RT --> Categorizzazione
Asimmetria --> RT
Transitività --> RT
Prototipo --> RT
Somiglianza --> Categorizzazione
CE[Contesto/Evento] --> RTe[Relazioni Tematiche]
RTe --> Categorizzazione
GD[Goal derived] --> Categorizzazione

L'organizzazione del pensiero in categorie

  • L’economia cognitiva: la nostra mente utilizza i processi di comprensione della realtà più semplici e funzionali.
  • La struttura del mondo percepito: gli oggetti vengono percepiti come dotati di una struttura correlazionale.

L’organizzazione in categorie si basa su principi psicologici:

  • Economia cognitiva: rappresenta la tendenza ad ottenere il maggior numero di informazioni possibile con il minor sforzo cognitivo possibile.
    • E’ essenziale perciò la semplificazione della realtà.
    • Il processo di categorizzazione comporta un importante carico cognitivo che potrebbe limitare la quantità di informazioni percepite.
  • Struttura del mondo percepito: la categorizzazione comporta una visione della realtà dove oggetti e attributi sono correlati secondo un’associazione gerarchica.
    • Ogni informazione non è ugualmente importante e questo permette di instaurare relazioni (ad esempio le ali vengono associate alle piume che alla pelliccia).
flowchart LR

Animali --> Autolocomozione
Mammiferi --> Animali
Rettili --> Animali
Rettili --> SF[Sangue freddo]
Mammiferi --> SC[Sangue caldo]
Cane --> Mammiferi
Cane --> Abbaia
Vipera --> Rettili
Vipera --> Veleno

Le due dimensioni del sistema categoriale

I sistemi categoriali che ci costruiamo sulla base di questi due principi hanno una dimensione sia orizzontale che verticale:

  • La dimensione orizzontale riguarda la strutturazione interna delle categorie. Esse sono organizzate attorno a un prototipo, cioè l’esemplare che rappresenta la tendenza centrale della distribuzione delle caratteristiche di una data categoria.
    • Man mano che gli esemplari sono meno caratteristici, si avvicinano ai confini della categoria, i quali, non essendo netti, permettono ad un esemplare di condividere dei tratti con altre categorie.
  • La dimensione verticale è riferito al livello di inclusione della categoria, si concentra sul concetto di tassonomia e nello specifico sulle relazioni tra le categorie. Rosch propone un modello a più livelli:
    • Il livello di base: i cui membri condividono il maggior numero di attributi distintivi del prototipo (uccello), è il più utile per la classificazione degli oggetti del mondo reale, perché a questo livello vengono fornite il maggior numero di informazioni.
    • Il livello subordinato: i cui membri condividono le caratteristiche del livello base ma se ne differenziano alcuni attributi più specifici (passero, aquila).
    • Il livello sovraordinato: i cui membri condividono soltanto pochi attributi gli uno con gli altri (volatili, animali).