L'apprendimento è un cambiamento relativamente permanente nel comportamento. Apprendere vuol dire acquisire nuove modalità di agire o reagire per adattarsi ai cambiamenti ambientali.

  • Si apprende quando si affronta un problema o un nuovo contesto.
  • Gli studi sull’apprendimento espandono gli studi sul Comportamentismo.

Un comportamento affinché venga appreso profondamente, deve essere ripetuto nel tempo. Interrompendo l’esercizio si regredisce ai livelli precedenti finché questo non cade nel c.d. oblio cognitivo.

Riconosciamo due stili di apprendimento:

  • Stile relazionale: viene sviluppata una comprensione del tema in termini generali per poi comprendere meglio i singoli componenti.
  • Stile analitico: viene sviluppata una comprensione dei principi e dei componenti fondamentali per poi comprendere l’intero quadro.

Se il cambiamento nel comportamento è relativamente semplice, si parla di condizionamento.

Cos'è l'oblio cognitivo?

Per oblio si intende il dimenticare informazioni inessenziali. Ciò permette di ricordare solo le informazioni che si ritengono essere utili al conseguimento dei propri obiettivi.

Modellamento cognitivo

E' il processo di insegnamento di un comportamento.

  • Si stabilisce un comportamento target e si rinforza ogni comportamento che si avvicina o ricalca quello voluto.

Come avviene il modellamento?

  1. Identificare le mete e i comportamenti obiettivo.
  2. Progettare un sistema di registrazione dei dati e registrare dati preliminari.
  3. Scegliere una strategia di modificazione del comportamento.
  4. Attuare il programma.
  5. Compilare resoconti accurati dopo che il programma è stato attuato.
  6. Valutare e modificare il programma in corso.

Condizionamento classico

Il condizionamento classico spiega le modalità attraverso le quali il soggetto associa ad uno stimolo un riflesso condizionato da un'associazione. Questo tipo di condizionamento è una forma di apprendimento di tipo associativo in cui l’oggetto di studio sono gli stimoli in grado di sollecitare un riflesso biologico.

  • Studia i comportamenti involontari.
  • Si intende l’abbinamento ripetuto di uno stimolo incondizionato (che evoca una risposta sul piano fisiologico) con uno stimolo neutro (che normalmente non evoca alcuna risposta).

Il rinforzo psicologico

Per rinforzo si intende il processo per cui uno stimolo aumenta le probabilità che un comportamento venga ripetuto.

  • Il rinforzo continuo segue ogni risposta corretta, produce un apprendimento veloce ma facilmente estinguibile.
  • Il rinforzo parziale (o intermittente) non segue ogni risposta, produce un apprendimento più lento ma più resistente.

Schemi a rapporto e a intervallo

Il rinforzo viene somministrato dopo ‘n’ tempo

  • Intervallo fisso: si somministra il rinforzo dopo un intervallo di tempo costante e stabilito.
    • Tassi di risposta elevati in prossimità dell’intervallo temporale.
  • Intervallo variabile: si somministra il rinforzo dopo un tempo medio stabilito. Producono tassi di risposta moderati.
    • Tassi di risposta moderati ma costanti.
  • Rapporto fisso: si somministra il rinforzo subito dopo che l’organismo ha prodotto un numero fisso di risposte. Vi è una correlazione diretta tra risposta e rinforzo.
    • Tassi di risposta elevati ma se il rapporto (produzione/domanda) è troppo alto si estingue.
  • Rapporto variabile: si somministra il rinforzo dopo che l’organismo ha prodotto un numero medio di risposte (es. il giocatore d’azzardo: ottiene il compenso in modo variabile).
    • Tassi di risposta elevati, più difficili da estinguere.

Il rinforzatore

Per rinforzatore si intende la “ricompensa” che aumenta le probabilità che un certo comportamento venga ripetuto.

  • Il rinforzatore primario soddisfa i bisogni biologici e opera in maniera naturale (cibo).
  • Il rinforzatore secondario stimolo che diventa rinforzatore in quanto associato ad un rinforzatore primario (denaro).

La punizione

Per punizione si intende il processo che diminuisce la probabilità che un comportamento venga ripetuto.

Punire è utile o no?

  • Permette di evitare rapidamente un comportamento indesiderato.
  • Può essere utilizzato come primo approccio per poi essere sostituito dal rinforzo.
  • Utile solo se accompagnata da informazioni sul motivo della punizione e da consigli su come adottare il comportamento desiderato.
  • Inefficace se impartita dopo il comportamento indesiderato o se il soggetto può abbandonare la situazione.
  • La violenza può far credere al soggetto che l’utilizzo di questa sia consona, inoltre abbassa la sua autostima.

Meglio quindi rinforzare il comportamento desiderato anziché punire quello indesiderato.

L’esperimento di Pavlov

L’obiettivo originale dell’esperimento era di studiare i meccanismi digestivi dei cani. Il ricercatore successivamente dimostrò come fosse possibile associare ad uno stimolo neutro un riflesso condizionato.

  • Il ricercatore dimostrò come uno stimolo neutro (che non produce alcuna risposta) se associato ad un riflesso incondizionato produce una risposta condizionata.
    • Il ricercatore presenta lo stimolo neutro immediatamente prima dello stimolo incondizionato così che il cane potesse creare un’associazione tra i due stimoli.

Come si svolse: Fu Incuriosito dall’osservazione dei cani usati per i suoi studi sull’attività digestiva i quali iniziavano a salivare già prima di annusare il cibo. Il cibo è lo “stimolo incondizionato” e la salivazione è la “risposta incondizionata”.

  1. Pavlov fece suonare un campanello prima di presentare il cibo
    • La prima volta che Pavlov suonò il campanello (stimolo neutro) i cani non salivarono, ma una volta che aggiunse il cibo i cani cominciarono a salivare.
  2. Dopo numerosi abbinamenti tra suono e cibo, i cani impararono che il suono della campanella segnalava che il cibo era in arrivo, e quindi incominciavano a salivare.
    • Una volta che il condizionamento è avvenuto con successo, la campana diventa lo stimolo condizionato e la salivazione divenne la “risposta condizionata”.
  3. L’associazione si estingue se l’abbinamento tra stimolo incondizionato e stimolo condizionato viene interrotto ripetutamente nel tempo.
    • Nonostante ciò il riflesso condizionato non va completamente perduto ma può essere recuperato spontaneamente.

I risultati: Pavlov delineò una curva di apprendimento, entro la quale prima l’apprendimento aumenta rapidamente all’esposizione a poche associazioni (fase di acquisizione, dopo le associazioni successive influiscono sempre meno (fase di estinzione).

Cosa si intende per generalizzazione e discriminazione di uno stimolo?

  • Uno stimolo può essere generalizzato se lo stimolo condizionato è simile ad un altro stimolo incondizionato (o neutro).
  • Allo stesso modo uno stimolo può essere discriminato, cioè viene associato una specifica risposta condizionata dato uno stimolo con specifiche caratteristiche, escludendo altri stimoli neutri con caratteristiche lontane dallo stimolo condizionato avente effetto.

Il ruolo del tempo

Secondo Pavlov la contingenza temporale è fondamentale affinché il condizionamento avvenga con successo: lo stimolo condizionato deve essere presentato immediatamente (0,5 - 5 secondi) rispetto allo stimolo incondizionato.

  • Ciò si dimostrerà essere falso in quanto l’esperimento di Garcia dimostra come la psiche funziona in maniera più complessa.

Esperimento di Garcia

Il ricercatore Garcia dimostrò come il condizionamento può avvenire anche a distanza di tempo tra stimolo incondizionato e condizionato.

  • Originariamente l’obiettivo dell’esperimento era quello di indagare sugli effetti delle radiazioni ionizzanti sugli animali.
  • Sfata il principio di contiguità temporale (fondamentale secondo Pavlov).

Notò che i ratti evitavano l’acqua in bottiglie di plastica dopo l’esposizione a radiazioni, suggerendo che associassero il nuovo sapore alla malattia.

I risultati: Garcia dimostrò che il gusto era fortemente associato al malessere rispetto a segnali luminosi e sonori, sottolineando una selettività nell’apprendimento al di fuori della contingenza temporale tra emissione dello stimolo neutro e riflesso condizionato.

Piccolo glossario

  • Riflesso: risposta innescata naturalmente, attivata da stimoli specifici biologicamente rilevanti (cibo, acqua, sesso, dolore..)
  • Stimolo neutro: qualsiasi stimolo non inizialmente associato ad una risposta comportamentale. Presentato per la prima volta produce una risposta di orientamento.
  • Stimolo incondizionato: qualsiasi stimolo che attiva una risposta sul piano fisiologico.
  • Stimolo condizionato: stimolo inizialmente neutro che, associato ad uno stimolo incondizionato, attiva un comportamento.
  • Risposta incondizionata: risposta fisiologica, attivata da uno stimolo incondizionato.
  • Risposta condizionata: risposta fisiologica condizionata, attivata dopo una serie di associazioni tra SI e SC.

Condizionamento operante

Anche chiamato apprendimento strumentale, studia i comportamenti volontari. Questo tipo di condizionamento è una forma di apprendimento di tipo associativo che rinforza un comportamento operante, cioè un qualunque tipo di comportamento messo in atto dall’organismo in grado di produrre effetti osservabili nell’ambiente con una conseguenza.

  • Se la conseguenza è considerata positiva, quel comportamento sarà più probabile che si verifichi in futuro, perché associato all’evento positivo.
  • Se la conseguenza è negativa, (una punizione) il comportamento sarà meno probabile che si verifichi in futuro, perché associato all’evento negativo.
  • Controllo dello stimolo: il soggetto mette in atto un comportamento che varia al variare degli stimoli esterni.
  • Generalizzazione dello stimolo operante: tendenza a rispondere a stimoli simili a quelli che hanno preceduto il rinforzo operante.
  • Discriminazione dello stimolo operante: capacità di differenziare tra stimoli che segnalano la ricompensa (stimoli discriminativi) e stimoli che non la segnalano.

Esperimento di Thorndike

Quest’esperimento dimostrò la relazione tra comportamento e le sue conseguenze (positive o negative). Da questi studi venne definito il condizionamento operante. Come si svolse: Nell’esperimento Thorndike osservò il comportamento di un gatto famelico rinchiuso all’interno di una gabbia (problem box), al di fuori della quale era posto del cibo. La gabbia era fornita di un meccanismo tramite il quale era possibile aprirla dall’interno.

  1. Il gatto all’interno della gabbia cercava ripetutamente di uscire per raggiungere il cibo. Il gatto provò diversi comportamenti come graffiare, mordere, girare, ma alla fine riusciva ad uscire solo premendo la leva. Thorndike notò, inoltre, che le risposte non corrette tendevano ad essere abbandonate; viceversa quelle corrette ad essere ripetute.
  2. Il gatto, dunque, dopo diversi tentavi ed errori riusciva ad aprire la gabbia, e quando era rinchiuso nuovamente nella gabbia il tempo che impiegava per uscire diminuiva drasticamente.
  3. Quindi, l’animale, dopo diversi tentativi, imparava correttamente ad azionare il meccanismo che consentiva di aprire la gabbia e ottenere il cibo.

I risultati: Thorndike da questi risultati inferì che l’apprendimento avviene gradualmente per tentativi ed errori, che in un secondo momento portano al consolidamento del comportamento opportunamente rinforzato tramite delle ricompense. Tale assunto prenderà il nome di legge dell’effetto e dell’esercizio.

Esperimento di Skinner

Questo esperimento è una versione schematizzata dell'esperimento di Thorndike. Dimostra e rivela gli effetti del rinforzo positivo e negativo.

  • Il rinforzo positivo: quando dopo la condotta si verifica un evento piacevole, quindi produrrà un aumento in presenza di comportamento.
  • Il rinforzo negativo: quando al comportamento segue la fine del evento spiacevole in atto, il che aumenterà la probabilità che quel comportamento avvenga. Rinforzo negativo ≠ punizione!

Esperimento sul rinforzo positivo

Skinner mise un topo affamato nella sua “gabbia”.

  1. All’inizio il topo era inattivo all’interno della scatola ma gradualmente scoprì una leva che, se premuta, forniva cibo.
  2. Dopo un po’ il topo aveva imparato a premere la leva ogni volta che voleva nutrirsi. A questo punto Skinner ritenne che il condizionamento avesse avuto successo.
    • L’azione di premere la leva è un comportamento operante e il cibo rilasciato nella ciotola è la ricompensa.

I risultati: Questo esperimento dimostra e rivela anche gli effetti del rinforzo positivo: premendo la leva, il topo affamato veniva ricompensato con del cibo, che sazia la sua fame; pertanto, sarà predisposto ad attivare la leva ogni volta che avrà fame.

Esperimento sul rinforzo negativo

Skinner mise un topo in una gabbia con la stessa configurazione del precedente, ma invece di usare la fame, utilizzò piccole scosse elettriche.

  1. Il topo sottoposto alla corrente elettrica provava disagio, muovendosi in preda al dolore colpì accidentalmente la leva.
  2. Premendo la leva si interrompeva immediatamente lo sgradevole flusso di corrente. Dopo un paio di volte, il topo era diventato abbastanza consapevole da andare dritto alla leva per evitare disagi.

I risultati: La corrente elettrica in questo caso ha agito come rinforzo negativo e il sollievo dalla fuga dalla corrente è stata la motivazione per il topo a ripetere il comportamento più e più volte.

Apprendimento latente

E' un comportamento che non emerge in forma immediata ma solo quando la persona ha la necessità di applicare le nozioni acquisite. Questa teoria considera come comportamento possa essere appreso, anche se non se n’è consapevoli finché questo non viene richiamato da un rinforzo o da una situazione in cui torna necessario.

  • L’apprendimento latente indica le conoscenze che l’inconscio immagazzina senza il bisogno di ricompense esterne.
    • Ad esempio per gran parte della nostra infanzia e adolescenza, abbiamo visto i nostri genitori preparare un piatto specifico. Più in là nel tempo, trovandoci soli a casa, riusciamo a preparare lo stesso piatto alla perfezione.

L’esperimento di Tolman

Cercò di dimostrare che gli animali possono imparare e modificare il loro comportamento in base alle condizioni ambientali.

Come si svolse: Mettendo un topo in un labirinto, dopo una serie di tentativi ed errori, riesce a uscire correndo. Inoltre, il topo riusciva a nuotare fuori dal labirinto quando era pieno d’acqua.

  • I topi creavano delle mappe mentali che aggiornavano costantemente e si pensa si basano su due idee fondamentali:
    • Finalità: cioè la tenacia o il desiderio dell’animale di assumere e organizzare determinati comportamenti al fine di ottenere un obiettivo.
    • Cognizione: comprensione dell’animale riguardo all’ambiente e al rapporto tra mezzi e fini delle cose.

I risultati:

  • Comportamento mirato: gli animali provano a raggiungere degli obiettivi e questo si riflette in una costante necessità di interagire con l’ambiente e, più precisamente, con gli oggetti circostanti.
    • L’animale non aveva appreso una successione di movimenti muscolari, ma aveva creato una mappa o rappresentazione mentale della situazione per uscirne.
  • Tendenza a determinati comportamenti: secondo Tolman gli animali tendono a scoprire e scegliere le soluzioni più semplici ed efficaci. Questo comportamento deriva dalla conoscenza delle conseguenze da parte dell’animale.
    • Quando al raggiungimento dell’obiettivo i topi erano rinforzati positivamente, questi al prossimo inserimento nel labirinto intraprendevano il percorso più veloce più spesso.

Apprendimento osservativo

E' l'apprendimento attraverso l'osservazione (e imitazione) del comportamento di un'altra persona a cui facciamo riferimento come modello. L’apprendimento osservazionale (anche detto apprendimento vicario) è l’apprendimento che avviene attraverso l’osservazione del comportamento degli altri (ciò avviene per mezzo dei Neuroni specchio).

Questo tipo di apprendimento avviene in 4 tappe:

  1. Prestare attenzione e percepire le caratteristiche più critiche del comportamento osservato.
  2. Ricordare il comportamento (il modello).
  3. Riprodurre l’azione
  4. Essere motivati ad apprendere e a ripetere il comportamento in futuro.

L’esperimento della bambola Bobo

L'esperimento della bambola Bobo dimostrò la facilità con cui l'apprendimento visivo di un modello può modificare il comportamento di un individuo.

Come si svolse: Bandura formò tre gruppi di bambini in età prescolare:

  1. nel primo gruppo inserì uno dei suoi collaboratori che si mostrarono aggressivi nei confronti di un pupazzo gonfiabile chiamato Bobo. L’adulto picchiava il pupazzo con un martello gridando;
  2. nel secondo gruppo, quello di confronto, un altro collaboratore giocava con le costruzioni di legno senza manifestare alcun tipo di aggressività né interesse nei confronti di Bobo;
  3. il terzo gruppo, quello di controllo, era formato da bambini che giocavano da soli e liberamente, senza alcun adulto con funzione di modello.

In una fase successiva, i bambini venivano condotti in una stanza nella quale erano messi a disposizione giochi neutri (peluche, modellini di camion) e giochi aggressivi (fucili, martelli finti).

I risultati: Bandura poté verificare che i bambini che avevano osservato l’adulto picchiare Bobo manifestavano un’incidenza maggiore di comportamenti aggressivi sia verso persone sia verso oggetti, rispetto a quelli che avevano visto il modello pacifico e a quelli che avevano giocato da soli.

Il ruolo del gioco

Il gioco permette di simulare situazioni di vita reale sviluppando capacità indispensabili per affrontare quelle stesse situazioni ma reali.