La morale (dal latino moralis, significante “costume” o “abitudine”) riguarda quei principi e valori (personali e non) che determinano ciò che è giusto o sbagliato fare.

  • È il contenuto, ossia l’insieme di regole e valori che l’etica analizza (valutandone la validità e i fondamenti attraverso un processo di riflessione razionale).

Morale vs Etica

Se la morale è un insieme di regole, allora l’etica è lo studio del perché quelle regole esistono e se sono giuste.

  • Morale: “Rubare è sbagliato”
  • Etica: “Rubare per salvare qualcuno dalla fame è sbagliato?”

Morale basata sull’utilitarismo

La morale utilitaristica si rifà all’etica consequenzialista.

Inizialmente la morale si basava sul concetto di utilitarismo:

  • Un’azione è giusta o sbagliata in base al piacere aggregato.

Fu chiaro però che questo modello non poteva essere sostenuto sul lungo periodo per via di alcune lacune che Immanuel Kant evidenziò:

  • L’utilitarismo entra in conflitto con un principio fondamentale di ogni società civile e umana, ovvero il principio di incompensabilità.

Inoltre, come evidenziato dal teorico di giustizia americano John Rawls, l’utilitarismo tratterebbe gli umani come un unico collettivo, senza considerare che ogni individuo vive la propria vita ed è responsabile di essa.

  • L’utilitarismo è inconciliabile con la separatezza delle persone.

Cos'è il principio di incompensabilità?

Questo principio implica che non è moralmente accettabile sacrificare i diritti o il benessere di un individuo anche se ciò potrebbe portare a un vantaggio maggiore per un numero più ampio di persone.

  • Non è lecito condannare una persona innocente anche se ciò avrebbe un effetto deterrente alla criminalità.
  • Non è ammissibile abbattere un aereo di linea anche se ciò salverebbe migliaia di vite.
  • Non è consentito portare via qualcosa ad una persona, anche se il vantaggio che ne otterrebbe un’altra più povera fosse maggiore dello svantaggio subito dalla persona derubata.

Il giudizio morale

  • Come funziona il giudizio morale? È il risultato di regole o di intuizioni?
    • Le intuizioni sono ciò che sentiamo direttamente come giusto, senza pensare all’applicazione di una norma (o regola).
  • Che ruolo hanno le emozioni nel giudizio morale? L’intuizione è un fatto di regole o di emozioni? Che ruolo hanno le emozioni nell’accettare le regole?
    • Esiste una verità morale oggettiva?

Conflitti e dilemmi

In alcuni casi possono esserci delle ragioni morali in conflitto.

  • Un conflitto è un dilemma quando le ragioni appaiono equivalenti poiché nessuna sembra prevalere chiaramente sulle altre.
  • Un dilemma è tragico quando qualsiasi soluzione disponibile comporta un grave pregiudizio di beni moralmente rilevanti

Il trolley problem

Alcuni studiosi come Philippa R. Foot e Judith J. Thomson crearono degli dilemmi tragici per fini sperimentali che presero il nome di trolley problems. I dilemmi interrogano la cavia sul prendere una decisione (inevitabilmente tragica) che riguarda il salvare una vita umana, o più vite.

Intuitivamente, la risposta sembrerebbe ovvia: meglio salvare più vite al cospetto di una, ma si osserva come alcuni fattori inizialmente sconosciuti possono influenzare le nostre decisioni.

  • La nostra presa di decisione è guidata dalle nostre intuizioni.

Il principio del doppio effetto

Si potrebbe pensare quindi che l’intuizione sia influenzata dal nostro volere, denotando la differenza tra:

  • Volere qualcosa come mezzo per un certo scopo
  • Accettare qualcosa come effetto collaterale

Ad esempio potrebbe essere ammesso recare danno a qualcuno per prevenire un danno più grave soltanto se il danno arrecato è accettato come effetto collaterale, e non se è voluto come mezzo.

  • Su questa falsa riga, Thomson elaborò il principio dell’inviolabilità dello spazio personale: è permesso recare danno a qualcuno per prevenire un danno maggiore, solo se ciò non implica il compiere un’azione che costituisce una violazione dello spazio personale altrui.

Le proprietà morali

Le intuizioni individuano le proprietà morali in modo implicito, inconscio:

  • Percepiamo direttamente un'azione come giusta o sbagliata (anziché concludere che l’azione sia, appunto, corretta o scorretta) perché ha certe proprietà che la rendono tale.
    • Spesso, anche ex-post (dopo aver pervenuto il giudizio), non siamo in grado di identificare quali sono le proprietà che rendono quell’azione giusta o sbagliata.

Possiamo quindi formulare una teoria morale che giustifica le nostre intuizioni sulla base di principi generali: esplicitiamo così le proprietà morali alle quali le nostre intuizioni rispondono implicitamente.

La teoria morale

La teoria morale si occupa di individuare analiticamente le proprietà che rendono l’azione giusta o sbagliata, e renderle esplicite.

Per costruire una teoria morale, si prende una proprietà morale che appare moralmente rilevante, si formula un Principio morale basato su questa proprietà e si verifica se questo riesce a dar conto di tutte le nostre intuizioni.

  • Se il principio fallisce, significa che la nostra teoria morale è sbagliata, o quanto meno è incompleta, dunque bisogna trovare principi diversi.

La grammatica morale

John M. Mikhail studiò il meccanismo responsabile dei nostri giudizi morali: gli umani dispongono di una grammatica morale, nella quale si distingue una competence e una performance.

  • La competence morale è stratificata in due layers:
    • Il primo layer è costituito dalla c.d. grammatica morale universale: una serie di principi generali condivisi dalla maggior parte della società.
    • Il secondo layer è costituito da una grammatica morale culturalmente-specifica che esplica e determina i principi morali in modi culturalmente variabili.
  • Il modello di Mikhail è basato sulla concezione di linguaggio fatta da Noam Chomsky.
stateDiagram-v2
direction LR
GMU: Principi morali innati
GMC: Stimoli sociali
GI: Giudizio ideale
GR: Giudizio reale
        
		[*] --> Competence
        state Competence {
	        [*] --> GMU: Layer 1
	        GMU --> GMC: Layer 2
        }
        Competence --> GI
        Competence --> Performance: Rumore
        Performance --> GR

Cos'è la competence e la performance?

  • Competence: si riferisce alle risposte dei meccanismi morali in condizioni ideali, ovvero in assenza di “rumore”.
    • Il “rumore” può includere limitazioni di memoria, distrazioni, spostamenti dell’attenzione o errori
  • Performance: si riferisce alle risposte che si verificano in condizioni reali, dove il “rumore” è presente e può influenzare il giudizio morale. In altre parole, la performance è come la competence si manifesta concretamente, tenendo conto dei fattori esterni che possono alterare il giudizio.

La teoria del doppio processo

Secondo Joshua Greene sarebbe utile usare la teoria del doppio processo in ambito morale, che consiste nell’adottare due metodi di giudizio:

  1. Un primo metodo considerato automatico, immediato, guidato dalle intuizioni o emozioni.
  2. Il secondo metodo prodotto dal ragionamento.

L’alternarsi di questi due metodi di giudizio sta alla base della vita umana, e in generale gestiscono l’appagamento di alcuni bisogni valutando gli effetti di un’azione a breve o lungo termine.

  • Si è osservato come in determinati casi il cervello preferisca il giudizio immediato, specialmente in situazioni che suscitano una forte emozione negativa (che spesso porta a valutazioni errate).